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IL MATTINO

Donatella Trotta

Cristiano, musicista in costante ricerca di nuovi percorsi e territori che ha lavorato al fianco di artisti del calibro di Reggie Washington ed è proiettato ad esplorare differenti regioni sonore, immergendosi con naturalezza e notevole tecnica nelle sonorità del blues gospel, della tradizione popolare mediterranea e del jazz contemporaneo, ma con una cifra personale lontana da manierismi e stilemi stereotipati.

«Voodoo Miles» (2015) che ha visto la partecipazione anche del grande sassofonista Daniele Sepe ed è stato non a caso definito dal critico del «Mattino» Federico Vacalebre «un elogio della great black music più viscerale e innovativa, più torrida e carnale», «una sorta di antidoto al jazzettino patinato e senza cuore nè sesso spacciato nel nightclubbing e nei talent show per musica nera».

 

Napoli Post

Gio Cristiano è un chitarrista enigmatico, costantemente alla ricerca di percorsi sghembi, di territori al confine tra diverse tradizioni e culture. Un musicista trasversale, in grado di esplorare con curiosità ed interesse diverse regioni sonore, immergendosi con naturalezza nelle sonorità del blues gospel, della tradizione popolare mediterranea e del jazz contemporaneo.

Ha fagocitato, nel corso del tempo, una serie di tecniche (talvolta prese in prestito anche da strumenti come l’oud e il sarod) e di esperienze che lo hanno portato a definire uno stile molto personale ed originale, a tratti flessuoso, a tratti urlante, in ogni caso lontano da manierismi e stilemi.

LOST HIGWAYS

Alessio Cuccaro

In Peaches en regalia è finalmente Joe Cristiano, cui spetta di certo il compito più arduo dell’intera performance, a concedersi un lungo affondo che dal funky iniziale s’infervora in una sfuriata rovente degna del miglior Zappa